In base a quanto suggerisce uno studio clinico, per ora condotto su pochi pazienti da Bryan Allen e Douglas Spitz della University of Iowa e pubblicato sulla rivista Cancer Cell, le cellule tumorali appaiono vulnerabili alla vitamina C. Per questo alte dosi di questa vitamina (fino a mille volte di più della dose giornaliera raccomandata) possono essere efficaci per potenziare l’effetto delle cure oncologiche (radio e chemio) e aumentare la sopravvivenza di pazienti con cancro al cervello o al polmone.
Gli esperti, in anni e anni di ricerche, hanno scoperto che, a differenza di quelle sane, le cellule tumorali sono vulnerabili ad alte dosi di vitamina C. Così hanno testato per ora la sicurezza di somministrare per iniezione alte dosi di vitamina C in 11 pazienti oncologici prima delle terapie standard contro il cancro (chemio e radioterapia). Ebbene, al momento questa idea è risultata sicura (con minimi effetti avversi che non vanno oltre una sensazione di bocca secca o necessità di andare al bagno) e anche efficace, in via preliminare, nel migliorare l’azione delle cure anticancro e quindi aumentare la morte delle cellule tumorali. Serviranno comunque altri studi su un maggior numero di pazienti per valutare in via definitiva l’efficacia della vitamina C insieme con le cure oncologiche nell’aumentare la sopravvivenza dei pazienti stessi.